sabato 4 maggio 2013

ESUBERI IN RAFFINERIA

Dunque la proprietà della raffineria, con un balletto sincronizzato delle indiscrezioni, come al solito tiene in mano il pallino del gioco. 
Un gioco pericoloso però soprattutto per i lavoratori che potrebbero vedere ridotti i posti di lavoro di 100 unità. Esuberi, si chiamano così. Pessima definizione. Esubero è un sinonimo di eccesso, di superfluo, direi di scarto, che se rivolto ad una cosa ha un senso ma se riferito ad una persona ha tutto un altro significato.

I giornali parlano di riapertura dell'impianto che però costa ai lavoratori 100 posti di lavoro. Questo accade nonostante la firma posta su un protocollo d'intesa da parte della dirigenza della raffineria e della Regione Marche a garanzia  della tutela del lavoro di tutti i lavoratori  in cambio dell'autorizzazione a realizzare il famigerato rigassificatore. 

Come al solito i padroni della raffineria rifuggono dagli impegni presi e vedremo se in questo gioco d'azzardo proveranno a rilanciare con nuove richieste.

Ma c'è di più, sempre leggendo i giornali sembra che l'Api richiederà indietro all'amministrazione comunale falconarese parte del denaro (900.000 euro) versato nelle casse del comune per una convenzione tra le parti con la quale l'attuale amministrazione garantiva l'appoggio alla realizzazione del rigassificatore. L'amministrazione del sindaco Brandoni definì con la raffineria una compensazione rinunciando a decine di contenziosi che l'ente comunale aveva con la l'azienda, accontentandosi di pochi denari a fronte di decine di milioni di euro per i danni subiti in tanti anni in cui si verificarono numerosi incidenti anche mortali.

Ora la raffineria sembra voler abbandonare l'idea del rigassificatore. Sembra a causa dei costi elevati (lo Stato avrebbe tolto loro alcune agevolazioni) e la mancanza di un partner disposto ad investire. La raffineria quindi pare non sia più interessata all'impianto, e per questo motivo la dirigenza non si sente più in obbligo di rispettare gli accordi presi con il Comune e la Regione Marche.

Una situazione paradossale ma ampiamente prevedibile. Il sindaco Brandoni che solo un anno fà si vantava di aver ottenuto dall'Api denaro per poter chiudere positivamente il Bilancio, ora dovrà rendere conto alla città dei danni che la sua pessima gestione della cosa pubblica provocherà al Comune che amministra (speriamo ancora per poco) e soprattutto dovrà rendere conto ai lavoratori dell'Api.

Me lo ricordo non tanto tempo fà il sindaco Brandoni  dichiarare in incontri pubblici e sui giornali che la vicinanza ai lavoratori dell'Api. Dal risultato sembrerebbe che a godere delle sue azioni sia solo la Proprietà dell'Api.

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