Gli intenti

Chi si assume la responsabilità di amministrare questa città non può evitare di fare i conti con una situazione sociale ed economica che definire drammatica è quantomeno riduttivo. Una crisi che colpisce moltissime famiglie e persone con le drammatiche conseguenze che ben conosciamo.

Che colpisce anche gli enti locali, i Comuni innanzitutto, i quali, strozzati tra gli obblighi per il contenimento di spesa nel rispetto del Patto di Stabilità e i tagli sostanziosi dei contributi statali, difficilmente riusciranno ad arginare i disagi e a soddisfare le giuste esigenze dei cittadini.

Credo che non potremo iniziare alcun tipo di discussione se prima non ci fermiamo a riflettere sul significato del sostantivo SOLIDARIETA' e del valore che ad esso intendiamo attribuire.

SOLIDARIETA' dovrà diventare la parola chiave per sperare di attutire questa crisi che sta determinando un nuovo medioevo sociale, culturale ed economico. Solidarietà nel significato più alto e nobile del termine, da non confondere con carità o con il buonismo che tanti danni ha fatto e che continua a fare. Dovremo utilizzare questo termine quale fondamentale strumento capace di scardinare la cultura individualista che cova in ognuno di noi, patrimonio negativo acquisito in tanti anni di cattiva politica e di pessimi esempi mediatici. Dobbiamo avere la consapevolezza che non ce la faremo, che nessuna comunità ce la farà se non daremo valore a questa parola: SOLIDARIETA'!! Avremo risultati positivi se tutti insieme, a seconda delle responsabilità e delle possibilità, daremo il nostro contributo, consapevoli che o usciremo dalla crisi tutti insieme o nessuno ne uscirà. SOLIDARIETA' dovrà essere il motore per chi vuole governare questa città, il faro di orientamento per non naufragare. Perchè la situazione è molto difficile, e nessuno può chiamarsi fuori.