mercoledì 30 gennaio 2013

LA RAFFINERIA

Il fragile sistema economico di Falconara è minato da una epocale crisi industriale. La raffineria, la maggiore impresa industriale falconarese, paga pesantemente la crisi del settore a causa soprattutto della inadeguata strategia aziendale.

La proprietà però non è la sola ad aver sbagliato.

E' alta anche la responsabilità delle forze sindacali che non hanno saputo o voluto guardare più in là del presente e si sono limitati ad eccettare i periodici contentini dell'azienda.

Ma è immensa la responsabilità politica. I veri responsabili vanno ricercati tra chi si è avvicendato in tanti anni a tutti i livelli istituzionali, quelli che avrebbero dovuto tutelare il territorio, i cittadini e i lavoratori. Quei politici i quali sono stati totalmente inadeguati, insufficienti, forse subalterni ai voleri della proprietà aziendale.

Questo è un punto cruciale che deve essere chiarito, occorre una netta discontinuità con le politiche e con i politici che l'hanno provocata. Perchè quella crisi  a pagarla alla fine saranno i lavoratori della raffineria e i quasi invisibili lavoratori degli appalti e dell'indotto.
E' la crisi di tutta la città che si trova di fronte due gravi rischi: un incremento della disoccupazione con relativo impoverimento del tessuto sociale e il rischio reale che tutta l'area della raffineria diventi un'altra zona off-limit, un'altra grossa porzione di territorio altamente inquinato da bonificare e abbandonato a se stesso.
Una evenienza che dobbiamo scongiurare anche perchè la costa è già pesantemente degradata dalla presenza della vecchia Montedison, area inutilizzabile a causa del forte e pericoloso inquinamento di sostanze chimiche del terreno.
 
Falconara non può accettare un'altro scempio di quelle proporzioni, ci deve essere una rivolta culturale.
Ci vogliono idee, risorse e volontà politica per non ridurre tutto al cinico dualismo tra ambiente e lavoro.  Abbiamo il diritto di pensare ad una migliore qualità della vita, abbiamo il dovere di adoperarci per ottenerla.

 

martedì 29 gennaio 2013

CURA DEL TERRITORIO E MANUTENZIONE NELLA CITTA' DELLE EX


La nostra città ha una grossa collezione di EX attività. È ormai consuetudine abbinare il prefisso EX alle numerose attività commerciali ed industriali che si sono susseguite sul nostro territorio. Non ci facciamo più caso ma spesso parliamo di EX Montedison, EX Liquigas, Ex Antonelli, Ex molino, Ex piattaforma Bedetti, Ex Isea. Mi dimentico sicuramente altri EX più o meno famosi, per non parlare delle decine di attività commerciali di cui abbiamo solo un flebile ricordo.

Molte di queste attività hanno lasciato alla città un segno, una ferita che non guarisce e che al contrario avrebbe bisogno di cure urgenti. Molte di queste aree sono di grandi dimensioni, abbandonate, fatiscenti, alcune pericolose per la salute e da bonificare.

Penso alla EX Montedison, o all’area ex Liquigas, spazi enormi inutilizzati in una città che invece ha un grande bisogno di spazi nuovi, da ripensare fuori dalle logiche di mero profitto, ma per soddisfare le esigenze delle persone, per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Invece di pensare di trovare soluzioni, che mi rendo conto non sono facili, a questi ingombranti EX, negli anni si è preferito costruire EX-novo, minacciando ancora di più il già fragile equilibrio di un territorio in cui è alto il rischio di frane, e dove le aree verdi sono sempre meno fruibili oltre che visibili.

Cura del territorio e manutenzione! Questo paradigma basta già ad individuare il futuro della città anche in ambito economico. Impresa impegnativa e ardua, forse solo un sogno, ma mi piace pensare ad esempio alla riqualifica di un’altra grossa struttura in disuso: la EX caserma Saracini, che sta letteralmente cadendo a pezzi, abbandonata senza alcun controllo e quindi destinata al degrado.

Siccome sono convinto che il cambiamento verrà obbligatoriamente con scelte coraggiose e grazie anche ai sogni possibili, allora perché non pensare ad un uso pubblico della Ex caserma per creare spazi a giovani e a fasce di cittadini precari o disoccupati che vogliono intraprendere forme di lavoro autonomo, creare piccole imprese di economia sociale e solidale, o intendano aprire attività associative e no profit. Una sorta di cittadella dei mestieri artigiani per favorire idee e opportunità individuali e di cooperazione.

La violenta crisi economica sta producendo impoverimento e disoccupazione, compito delle Istituzioni locali è quello di controbatterla con risposte concrete, ad esempio riducendo i costi di start-up delle nuove imprese, in favore di giovani soggetti alla precarietà. Una idea che si chiama coworking.

La caserma Saracini per decenni è stata uno dei perni dell’economia falconarese, perché non ridarle quella prerogativa trasformandola da EX luogo militare a spazio pubblico di socializzazione e lavoro?  Ne vogliamo parlare?

sabato 26 gennaio 2013

Giornata della Memoria, per non dimenticare.

 
Dopo di allora, ad ora incerta,
quella pena ritorna...
(Primo Levi)
 
27 gennaio 1945 - 27 gennaio 2013
Non dimenticare... Mai! 

venerdì 25 gennaio 2013

IL CAMBIAMENTO PASSA PER SCELTE CORAGGIOSE

La ricerca spasmodica del voto porta molti candidati alle elezioni politiche ad esprimersi e a cercare un consenso soprattutto parlando di questioni territoriali, locali. Alcuni di questi avrebbero potuto già in altre occasioni dare un contributo, altri ancora invece nonostante ne abbiano avuto l'opportunità con le loro azioni hanno addirittura penalizzato il territorio.

Sul giornale di oggi c'è una intervista ad un candidato per la lista che sostiene Monti (quello della macelleria sociale di questo ultimo anno), il quale lancia una proposta per il rilancio di Falconara che però è totalmente condivisibile: "CREARE UN POLO DI RICERCA AVANZATA PER RILANCIARE LA CITTA'".

Dico totalmente condivisibile perchè questa è una mia proposta avanzata durante il mio impegno passato come Consigliere comunale.
Una proposta che è rimasta inascoltata in tutti questi anni e che ora vedo che viene cavalcata in piena campagna elettorale. In un certo senso va colta positivamente questa nuova apertura e credo anzi che si debba approfondire, perchè credo che per amministrare bene una città si deve innanzitutto pensare oltre il quotidiano e tracciare invece nuove prospettive e orizzonti per la città, anche se sembrano irrealizzabili.

Per chi ha voglia e pazienza di approfondire, segnalo la mia idea che pubblicai nel mio blog nel gennaio 2007. Buona lettura (le foto non sono più visibili, raffiguravano i luoghi per la realizzazione della proposta).
http://notiziedalcastellodifalconara.blogspot.it/2007/01/falconara-polo-della-ricerca-e-della.html

giovedì 24 gennaio 2013

NO AL MEGAPARCHEGGIO DELLA STAZIONE

La questione della realizzazione del mega parcheggio alla Stazione ferroviaria di Falconara ha alcuni aspetti non chiari.
Ad esempio sulla formulazione del bando mi chiedo se una amministrazione responsabile non debba tutelarsi, prevedendo un numero minimo  di partecipanti alla gara per garantire l'offerta più vantaggiosa per la comunità, in particolare se l'opera come in questo caso è di grossa rilevanza economica. 
 
Tutto accade peraltro a ridosso delle elezioni comunali. Per questo motivo invito formalmente il Sindaco Brandoni a sospendere ogni attività su questioni che avrebbe potuto affrontare nel pieno del suo mandato.
A pochi mesi dal rinnovo del Consiglio comunale autorizzare in tutta fretta la realizzazione del parcheggio alla stazione, senza che i cittadini abbiano potuto informarsi e farsi una opinione, è una forzatura che non fa il bene della città.
 

mercoledì 23 gennaio 2013

NON E' UNA CITTA' PER GIOVANI

Falconara non è una città per giovani.
Una città muore se non è percorsa dalle idee, dalla creatività e dall'entusiasmo dei giovani.
E' grave che non esistano spazi culturali e di incontro per le giovani generazioni.  Occorre aprire gli spazi pubblici alle attività e alle iniziative giovanili.
Cominciamo con l'orario di apertura prolungato della biblioteca comunale abbinandoci iniziative per ragazzi e bambini.
Investire sul patrimonio umano di Falconara e creare un laboratorio di aggregazione, di protagonismo e cittadinanza per sostenere i giovani nei loro percorsi di socializzazione, crescita, formazione e imprenditività.

martedì 22 gennaio 2013

CENTRI COMMERCIALI SPUNTANO


Sono meravigliato e anche un pò preoccupato per la dichiarazione del sindaco Brandoni pubblicata dal Resto del Carlino di oggi.

Il sindaco infatti, nell'articolo dal titolo: "UN ALTRO CENTRO COMMERCIALE E STAVOLTA ANCHE FALCONARA S'INFURIA", afferma: " non è chiaro esattamente cosa sarà realizzato" aggiungendo che nei prossimi giorni chiederà chiarimenti agli enti sovracomunali.
Questa sorpresa del sindaco che afferma di non conoscere situazioni che coinvolgono il territorio che amministra mi meraviglia ma ancor più mi preoccupa. Ma forse è solo una finzione perchè per conoscere le sorti del territorio adiacente il casello autostradale Ancona Nord, sarebbe bastato aprire il cassetto dell'archivio comunale.
Il sindaco avrebbe scoperto in data febbraio 2008, durante il commissariamento del Comune di Falconara a pochi mesi dal suo insediamento, un documento per l'attivazione di un Accordo di programma da parte di una ditta, dall'inequivocabile titolo: "ampliamento del polo commerciale-direzionale e nuovo assetto territoriale nella zona del casello autostradale A14-Ancona nord". Un documento con tanto di relazione tecnica e planimetrie con le quali si afferma che "l'opera è strategica per il territorio anche nell'ottica del progetto Quadrilatero".
La costruzione di questa opera, secondo la relazione tecnica, prevede anche la realizzazione di due nuove bretelle stradali, una di queste collegherà il centro abitato della zona stadio e la rotatoria all'imbocco dell'autostrada parallelamente alla S.S. 16.
Una bretella peraltro annunciata con enfasi dall'assessore Astolfi e dallo stesso Sindaco il 30 agosto 2010
Sarà stata una amnesia del sindaco o solo un tentativo di scrollarsi di dosso responsabilità?
In ogni caso le responsabilità esistono, sia se questa opera verrà fatta a sua insaputa, e sarebbe veramente molto grave, oppure se, come sembrerebbe, c'è il tentativo di fingere di non sapere.
Potrebbe intanto dire se è favorevole o contrario alla costruzione di nuovi centri commerciali. SEL è nettamente contraria. 

domenica 20 gennaio 2013

ABBIAMO UN SOGNO

Dipinto di Jacek Yerka

Abbiamo un sogno: vogliamo trasformare Falconara in una città intelligente e virtuosa, dove gli investimenti nel capitale umano e sociale, nei processi di partecipazione, nell’istruzione, nella cultura, nelle infrastrutture per le nuove comunicazioni, alimentano uno sviluppo economico sostenibile, garantendo una migliore qualità di vita per tutti i cittadini e prevedendo una gestione responsabile delle risorse naturali e sociali, attraverso la Democrazia partecipata.
(dal programma di Sel Falconara)