domenica 31 marzo 2013

BARRIERE ARCHITETTONICHE

Una passeggiata pasquale al mare passando per il quasi ultimato sottopasso di Palombina.
I lavori non sono ancora terminati, ci sono stati dei rallentamenti il passaggio è temporaneo e limitato a questa festività.
Il consigliere comunale Giacanella  si avvicina trafelato in abbigliamento da jogging per dire con un po' di sarcasmo se stavo ammirando un opera che i falconaresi aspettavano da venti anni.

In effetti stavo proprio osservando l'opera, e una cosa mi è saltata all'occhio. Il progetto infatti non ha previsto un passaggio pedonale agevolato per carrozzine. Scale in entrata e in uscita che mi sembrano una anomalia perché mentre si dovrebbero di abbattere le barriere architettoniche costruite nel passato, si realizzano opere con gli stessi difetti.



In realtà il sottopasso verrà dotato di un ascensore, ma mi chiedo se lo stesso poi sarà utilizzabile per tutto l'anno e se non farà la fine di quei congegni arrugginiti che si vedono abbandonati in giro per le città, e se non fosse stato più comodo per mamme con bambini, per anziani, e per persone con disabilità motoria poter usurfruire di una rampa.

Non conosco il progetto e non so nemmeno se questa problematica sia stata affrontata, ma credo che visto l'impegno economico prevedere una rampa per permettere in autonomia di arrivare al mare, avrebbe dato all'opera un valore aggiunto.

Del resto ci sono esempi proprio in città, l'altro sottopasso realizzato alcuni anni fa a qualche chilometro da quello di Palombina, che si trova all'altezza della Ex piattaforma Bedetti ha proprio quelle caratteristiche.


mercoledì 27 marzo 2013

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA': I MANIFESTI DI SEL FALCONARA

SEL ha realizzato alcuni manifesti che da ieri potete leggere in giro per la città. Sono solo dei titoli delle cose che riteniamo importanti per Falconara e che pensavamo utile proporre alla cittadinanza. Gli iscritti di Sel hanno realizzato questi manifesti autotassandosi.

In questo momento particolare di crisi economica lo spreco di denaro per promuovere le campagne elettorali è una  offesa per le persone che non sanno come arrivare alla fine del mese. Sel ha deciso che farà una campagna elettorale all'insegna della parsimonia e in economia rendendo pubbliche le spese sostenute con un bilancio consultivo.
Questi manifesti sono costati tra stampa e affissioni circa 270 euro.  

Spero che i cittadini si facciano le stesse mie domande quando sui muri e sui giornali vedono gigantografie, manifesti 6X3, pubblicità su internet, inserzioni e altre azioni promozionali da parte delle liste a sostegno del sindaco uscente, propaganda che è iniziata da parecchi mesi e che sicuramente ha dei costi molto alti.

Sono certo che i cittadini giudicheranno anche da questi particolari.

Per guardare tutti i manifesti clicca sul link 
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA': I MANIFESTI DI SEL FALCONARA
 

domenica 24 marzo 2013

IL BY-PASS FERROVIARIO

Falconara è uno snodo infrastrutturale strategico, ma non capita mai che grazie a questo ne ricavi un beneficio, anzi purtroppo è spesso vittima di decisioni prese dall'alto che la penalizza. 

Il by-pass ferroviario è un'opera che modificherà fortemente la città e che annulla un progetto precedente che avrebbe dato a Falconara e a tutta la costa adriatica da Ancona a Senigallia un nuova prospettiva di vivibilità sia per la riduzione del traffico che per la fruibilità delle spiagge.

Il progetto promosso dalla Provincia di Ancona con l'allora Presidente Giancarli, infatti prevedeva l'arretramento della ferrovia da Senigallia ad Ancona, trasformando la linea ferroviaria della costa in una metropolitana leggera di superficie. Un progetto ambizioso che avrebbe potuto modificare  completamente il concetto di mobilità in un'area fortemente trafficata e inquinata. La stazione di Falconara sarebbe stata spostata nei pressi dell'aeroporto e quella di Ancona all'Aspio, e i binari da Senigallia fino al porto di Ancona sostituiti da binari interrati (tipo tram) che avrebbero permesso l'attraversamento come una strada qualsiasi, fino ad arrivare al mare.

Un progetto che poteva essere realizzato per stralci evitando grossi investimenti su cui valeva la pena investire i soldi pubblici. Con il progetto che è riassunto in questa vecchia edizione del periodico di informazione della Provincia di Ancona (clicca qui), finalmente si realizzava il sogno dell'apertura a mare della città di Falconara e una pista ciclabile che collegava il porto di Ancona con Falconara.

Purtroppo questo progetto, considerato troppo costoso è stato accantonato, e sostituito con il by-pass ferroviario (clicca qui) che invece non ha nessuna delle caratteristiche del precedente e forse non sarà nemmeno utile al prossimo collegamento ferroviario di Alta Velocità.
Tutto resta come prima tranne una deviazione all'altezza di Marina di Montemarciano, deviando il percorso della ferrovia all'interno del Parco del Cormorano, mangiandosi un bel po' di territorio, gran parte dell'area dell'ex caserma Saracini, isolando l'intero quartiere di Villanova dal resto della città, per poi ritornare nella stazione di Falconara.
La possibilità quindi di realizzare la metropolitana di superficie verrà negata per sempre, i treni continueranno a passare tra la spiaggia e la strada ed il traffico resterà l'inferno di sempre.

Il Cipe, sembra aver disposto l'inizio dei lavori, ma pare con un ulteriore diminuzione di finanziamenti, c'è il rischio che l'opera diventi un'altra incompiuta. Credo che la realizzazione del by-pass sia un grave errore, la forte crisi economica dovrebbe far convergere gli sforzi sulle priorità e su opere che realmente innovativi possono ridare speranza di cambiamento degli stili di vita. 
 
 
 
 
 
 

martedì 19 marzo 2013

NON RISPETTARE IL PATTO DI STABILITA' SIGNIFICA RISPETTARE I CITTADINI

E' il patto di stabilità il vero avversario di queste elezioni amministrative. I sindaci, di qualsiasi colore politico si troveranno davanti un muro insormontabile. Il Patto di stabilità è un freno ad ogni attività dei Comuni che impedisce ogni possibilità di investimento anche per manutenzioni straordinarie.
 
Il Patto di stabilità imposto dal Governo Monti uccide i Comuni. E' necessaria una modifica urgente della Legge altrimenti l'autonomia dei Comuni sarà fortemente compromessa e non sarà possibile dare avvio a nessuna opera pubblica e di manutenzione nella città.

Il nuovo Governo si deve far carico di questa problematica altrimenti non resterà altro da fare che violare la Legge!


lunedì 18 marzo 2013

CENTRO CITTADINO CUORE COMMERCIALE E SOCIALE

Il commercio cittadino subisce le conseguenze di una crisi sistemica. Il calo dei consumi a causa dell'aumento della disoccupazione, di un clima di estrema incertezza e di pessimismo generale, penalizza le vendite e i negozi del centro cittadino ne pagano le conseguenze.

Fa bene il candidato sindaco del centro sinistra Antonio Mastrovincenzo ad affrontare la questione e a fare ipotesi e proposte per un rilancio dell'intero settore. E' importante per l'economia locale e per la rivitalizzazione di tutta la città.

I centri urbani devono riappropriarsi delle preroragative e caratteristiche "scippate" dai centri commerciali che sono sorti come funghi negli ultimi anni e che hanno impoverito le città svuotandole economicamente e culturalmente.

Il modello su cui si sono ispirati i fautori dei centri commerciali è infatti la piazza della città, con i suoi negozi, i servizi e gli spazi per passeggiare e per incontrarsi. La galleria di un qualsiasi centro commerciale riproduce la vita e le abitudini che erano proprie del centro urbano, di un corso pedonale o di una piazza, creando però uno spazio che seppur luminoso, e pieno di attrative non riesce a duplicare la socialità che solo una vera piazza può dare.

Riportare il Centro al centro dell'attenzione per riportare le persone a viverlo.  Una nuova idea di commercio di prossimità e di qualità, anche con un mercato ortofrutticolo e di produzione alimentare di filiera corta, da promuovere con agevolazioni per nuovi e vecchi commercianti disponibili ad investire in un progetto e a collaborare con suggerimenti e innovazioni.   

Invertire la tendenza dunque, Stop a qualsiasi ipotesi di costruzione di nuovi centri commerciali ed iniziare a ridare centralità ai centri commerciali urbani.





 

domenica 17 marzo 2013

QUANTITATIVO MINIMO GARANTITO DELL'ACQUA

L’acqua è un bene naturale e un diritto umano universale. La disponibilità e l’accesso individuale e collettivo all’acqua potabile sono garantiti in quanto diritti inalienabili ed inviolabili della persona.
 
Questo è il primo articolo della Proposta di Legge di iniziativa popolare promosso dal forum dell'acqua. Una proposta che intende definire il governo, la gestione e al tutela dell'acqua pubblica.
 
Sono sempre più frequenti i casi di tagli dell'allaccio dell'acqua causa morosità in tutta Italia dovuti dalla impossibilità di molti cittadini di pagare le bollette. Una morosità spesso causata dalla pesante crisi economica.
 
Il fabbisogno minimo di acqua è dunque un diritto improrogabile soprattutto in questa fase in cui la crisi economica  è ancora molto pesante e lontana da una soluzione. Alcune amministrazioni comunali sensibili alle questioni sociali si fanno carico delle morosità dei cittadini e anticipano i pagamenti per evitare i tagli agli allacci.
 
Il problema potrebbe essere risolto alla radice evitando ai Comuni di utilizzare le già scarse risorse economiche. 
 
Credo quindi che la prossima amministrazione comunale debba farsi portavoce e promotrice dell'iniziativa del forum dell'acqua per garantire il consumo minimo garantito dell'acqua.
 
La proposta di Legge prevede l'erogazione giornaliera per l’alimentazione e l’igiene umana, considerata diritto umano e quantitativo minimo vitale garantito e gratuito pari a 50 litri per persona.
 
Il costo di questa operazione è garantito dalla differenzazione delle tariffe a seconda dei consumi. 
 
 
 
Proposta di Legge, Articolo 9 (Finanziamento del servizio idrico integrato attraverso la tariffa )
1. Con apposito decreto, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo definisce il metodo per la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato per tutti gli usi dell’acqua, nel rispetto di quanto contenuto nel presente articolo.
2. Si definisce uso domestico ogni utilizzo d’acqua atto ad assicurare il fabbisogno individuale per l’alimentazione e l’igiene personale. La tariffa per l’uso domestico deve coprire i costi ordinari di esercizio del servizio idrico integrato ad eccezione del quantitativo minimo vitale garantito, di cui al comma 3.
3. L’erogazione giornaliera per l’alimentazione e l’igiene umana, considerata diritto umano e quantitativo minimo vitale garantito è pari a 50 litri per persona. E’ gratuita e coperta dalla fiscalità generale.
4. L’erogazione del quantitativo minimo vitale garantito non può essere sospesa. In caso di morosità nel pagamento, il gestore provvede ad installare apposito meccanismo limitatore dell’erogazione, idoneo a garantire esclusivamente la fornitura giornaliera essenziale di 50 litri al giorno per persona.
5. Per le fasce di consumo domestico superiori a 50 litri giornalieri per persona, le normative regionali dovranno individuare fasce tariffarie articolate per scaglioni di consumo tenendo conto :
a) del reddito individuale ;
b) della composizione del nucleo familiare ;
c) della quantità dell’acqua erogata ;
d) dell’esigenza di razionalizzazione dei consumi e di eliminazione degli sprechi.
6. Le normative regionali dovranno inoltre definire tetti di consumo individuale, comunque non superiori a 300 litri giornalieri per abitante, oltre i quali l’utilizzo dell’acqua è assimilato all’uso commerciale ; di conseguenza la tariffa è commisurata a tale uso e l’erogazione dell’acqua è regolata secondo i principi di cui all’articolo 2.
7. Le tariffe per tutti gli usi devono essere definite tenendo conto dei principi di cui all’articolo 9 della Direttiva 2000/60 CE e devono contemplare, con eccezione per l’uso domestico, una componente aggiuntiva di costo per compensare :
a) la copertura parziale dei costi di investimento ;
b) le attività di depurazione o di riqualificazione ambientale necessarie per compensare l’impatto delle attività per cui viene concesso l’uso dell’acqua ;
c) la copertura dei costi relativi alle attività di prevenzione e controllo.    
 
 

CAMPAGNA DI ASCOLTO: LUNEDI 18 MARZO CASE UNRRA


venerdì 15 marzo 2013

IL CENTRO MUORE SENZA MANUTENZIONE E CURA

Si parla tanto di degrado urbano a Falconara, soprattutto riguardo il centro cittadino. Un centro che avrebbe bisogno di maggiore attenzione da parte dei frequentatori ma anche di una attenta cura da parte dell'amministrazione comunale che invece sembra distratta.
Cura e manutenzione non sempre hanno bisogno di grandi risorse economiche, basterebbe frequentare la città per vedere che alcune componenti dell'arredo urbano stanno andando in malora e basterebbe veramente una nornale manutenzione, ma bisogna avere la mentalità giusta, capirle certe cose.

Un esempio sono le fioriere che in Piazza Mazzini un tempo delimitavano l'inizio della zona pedonale. Da molti mesi le due fioriere ormai prive di ogni fiore sono state spostate lasciando aperto il varco all'ingresso della piazza tanto che spesso in quello spazio ci sono automobili malamente parcheggiate. Ma cosa più grave  è che le due fioriere sono state abbandonate poco lontano lasciando a chi passa una sensazione di degrado appunto.

Di certo per il visitatore non è un bel biglietto di presentazione, di sicuro non fa piacere nemmeno ai cittadini vedere questa mala gestione,  considerando anche che Piazza Mazzini è la piazza principale della città. Il cambiamento passa anche attraverso queste piccole attenzioni.

giovedì 14 marzo 2013

CROLLO ALLA EX MONTEDISON

foto tratta da vivere ancona
Era inevitabile il crollo alla ex Montedison. Le Arche del sito, catalogate archeologia industriale e tutelate dalla Soprintendenza, sono venute giù dopo anni di incuria.
 
L'area attualmente è anche frequentata da persone senza casa che ci pernottano ed è altamente pericolosa per il livelli di inquinamento sul terreno dovuto alla produzione industriale degli anni passati.
 
Insomma una situazione non facile da risolvere, ma credo sia importante non dimenticare che ci sono tanti esempi di riqualificazione di siti industriali in Italia, molti anche nella nostra regione e quasi tutte quelle aree hanno goduto di una nuova vita, trasformate in luoghi culturali. Quindi pensare ad una riqualificazione in tal senso non è una bestemmia, anche se troppo tempo è stato perso e su questo l'amministrazione comunale attuale ha le sue responsabilità visto che ha governato la città per 5 anni.
 
Un crollo che potrebbe aprire la via alla speculazione ed il rischio di una ennesima colata di cemento.
 
Dovremmo evitare questa possibilità, capire se c'è ancora qualcosa da salvaguardare in quelle rovine e poi programmare con cura il futuro di quell'area in concerto con i proprietari.