giovedì 28 febbraio 2013

GRILLI, GIAGUARI E CAIMANI

L'esito elettorale di lunedì scorso mi porta a fare alcune riflessioni in ambito locale, in proiezione alle prossime elezioni amministrative di Falconara Marittima.
 
I risultati cittadini affermano una grande vittoria del M5S che con il suo 29.57%  ha saputo dare rappresentanza alla protesta e alla indignazione di una vasta porzione di elettori i quali si sono sentiti traditi e abbandonati dalle forze politiche tradizionali.
 
Il confronto con le elezioni politiche del 2008 (Camera dei Deputati) sono impietose: a Falconara i due partiti più popolari, PD e PDL hanno perso in un sol colpo rispettivamente 2905 e 2949 voti, l'IDV e l'UDC sono praticamente scomparsi. Dati preoccupanti che impongono una profonda riflessione.
In questo scenario SEL è in controtendenza, nonostante la tempesta dimostra di ottenere dai cittadini un pò di fiducia, tanto da poter aumentare il suo piccolo capitale di voti raggiungendo un dignitoso 4,53%. Un risultato positivo che segna la necessità di politiche di Sinistra anche nella nostra città. Un risultato degno di altrettanta riflessione.  
 
Su questi dati occorre trovare la direzione e la giusta politica che possa permettere al Centro Sinistra, non solo di "tenere", ma di vincere le prossime elezioni comunali.
La forza dirompente degli elettori del Movimento 5 Stelle impone un nuovo corso politico che non può più basarsi sullo sterile tatticismo, pratica nota e ampiamente utilizzata dai partiti finora e da me sempre fortemente contrastata.
 
Per vincere le elezioni il Centro Sinistra dovrà ritrovare la forza di scendere in strada e di confrontarsi con i cittadini con assoluta serietà, mettendo da parte l'autoreferenzialità. Con modestia deve iniziare  immediatamente un processo di confronto e dichiarare da subito i punti qualificanti del suo programma, in totale discontinuità con il passato e con quelle consuetudini da vecchia politica nettamente bocciate dagli elettori.

Per Falconara penso che si debba ripartire da questi primi punti:
1) Politiche di sostegno alle classi sociali che soffrono particolarmente della crisi;
2) Stop al consumo del territorio, politiche del riuso e della manutenzione urbana;
3) Raccolta differenziata porta a porta;
4) Riconversione ecologica della raffineria anche di tipo industriale, bonifica dell'area e tutela dei posti di lavoro dei dipendenti e dei lavoratori dell'indotto;
5) Riqualificazione del centro con politiche di promozione del commercio di prossimità;
6) Ottimizzazione dei costi e del funzionamento della macchina amministrativa;
7) Massima trasparenza degli atti pubblici, e democrazia partecipata.   

Viviamo un cambiamento epocale della società, circondati da Grilli, Giaguari e Caimani, i partiti se intendono dare un utile contributo non possono far altro che aggiornarsi e immergersi nel mondo reale con totale spirito di servizio e i cittadini (se non è troppo tardi) lo apprezzeranno.

lunedì 25 febbraio 2013

CASTELFERRETTI VITTIMA SACRIFICALE

Si parla sempre più spesso di consumo di territorio, soprattutto nelle vicinanze delle elezioni. Ma mentre se ne discute, in Italia si consumano giornalmente più di cento ettari di terreno al giorno, in una realtà, quella italiana, in cui gran parte delle zone sono caratterizzate dal dissesto idrogeologico, e dal rischio esondazioni

Il nostro territorio naturalmente non è escluso da questa tendenza, anzi ne è particolarmente colpito. Castelferretti ne è un esempio. Una zona spesso colpita dalle alluvioni e nonostante ciò è prevista nella sua area una pesante urbanizzazione. A partire dalla Quadrilatero, il fallimentare progetto che occuperà 481.600 mq di terreno per infrastrutture di cui ancora oggi non ne conosciamo appieno l'uso e la forma. Ma non basta perchè da qualche settimana all'uscita del casello autostradale Ancona Nord, sono iniziati dei lavori per la realizzazione di un polo commerciale/direzionale di circa 16.000 mq. I lavori e le autorizzazioni competono al vicino Comune di Chiaravalle ma di fatto si trovano sul terreno di Falconara e visto l'impatto e le conseguenze in ordine di traffico e di impatto ambientale, la popolazione dovrebbe almeno essere informata su quanto sta per avvenire.

Il sindaco Brandoni, alcune settimane fa, dichiarò di non conoscere il progetto. Fatto grave che il sindaco che è anche assessore all'urbanistica sia all'oscuro di tutto. Altrettanto grave che la città non abbia ricevuto alcuna informazione a riguardo, anche perchè la realizzazione di quell'opera avrà risvolti importanti (non positivi) in ordine di viabilità, inquinamento e economia del commercio locale.

Provo a fare chiarezza e ad informare per quel che ho potuto conoscere di quella realizzazione.

Il comune di Chiaravalle ha autorizzato il 3 luglio 2012 i lavori nell'area antistante l'uscita del casello Ancona Nord per uso commerciale direzionale di circa 16.000 mq. Al momento il progetto prevede la realizzazione di un Hotel con circa 90 camere e di alcuni (4/5) capannoni commerciali di superficie di circa 2.200 mq ognuno. Il progetto potrebbe subire delle variazioni se la società che iniziato i lavori presenterà varianti o ulteriori progetti, naturalmente ogni cambiamento dovrà essere approvato dal consiglio comunale.

In realtà per quell'area, alcuni anni fa (circa 5) un'altra società presentò un progetto per la realizzazione di un centro commerciale, che il Comune di Chiaravalle rigettò. Ora questa nuova proposta sembra aver superato l'ostacolo.

La realizzazione dell'Hotel in quella zona suscita molti dubbi, perchè come detto prima, un altro Hotel di lusso è previsto a pochi metri e che ce n'è un altro ancora in costruzione all'aeroporto che è sempre vicinissimo. Insomma è un progetto che, in un'area a rischio esondazioni e già intasata dal traffico, sembrerebbe proprio un ennesimo sfregio al territorio e una mancanza di rispetto per i cittadini che come al solito restano all'oscuro di tutto.

Ai problemi ambientali e logistici, vanno aggiunti i danni all'economia locale, con i negozi della città che subiscono pesantemente gli effetti della crisi, i quali lamentano fatturati ai minimi storici. Un problema che dovrebbe essere affrontato dalle associazioni di categoria. Non basta chiedere più parcheggi per salvare il commercio della città; prima occorre fare in modo che progetti di questo tipo vengano banditi.

Lancio un grido d'allarme e spero che i cittadini riescano a sentirlo e a non scambiarlo per opportunismo politico. In questa città, come in tante altre manca la capacità di guardare le cose in un ambito ampio, manca la pianificazione, fin tanto che i progetti li fanno i privati, le città  saranno sempre più occupate di inutile cemento.      

giovedì 21 febbraio 2013

LIBERARE LA CITTA' DALLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Stamattina mentre imbucavo i volantoni elettorali di SEL nelle cassette dalla posta, mi sono trovato davanti questa rampa di scale per arrivare ad un portone.
 
Devo dire che ero un pò stanco e quella vista non mi ha fatto piacere anche se alla fine ho comunque brillantemente affrontato quella fatica. Ma subito dopo ho cercato di immaginare però come reagiscono le persone con difficoltà in certe occasioni, le persone con disabilità motoria o anche semplicemente persone anziane quando si trovano davanti ad un ostacolo di questo tipo, praticamente insormontabile.
 
Quella gradinata è solo uno degli impedimenti che influiscono negativamente sulla qualità della vita delle persone. Penso allo stato pietoso dei marciapiedi i quali spesso non hanno continuità e improvvisamente si interrompono o sono occupati da mille ostacoli. Penso alla condizione delle strade, ai muretti, alle auto parcheggiate che ostruiscono i passaggi alle carrozzine. 
 
Credo che cambiare la città significhi anche abbattere le barriere architettoniche; è una operazione di civiltà. Occorre mettere in piedi un progetto di riqualificazione urbana, verificare se esistono contributi per le opere pubbliche in tal senso, un progetto che abbia come obiettivo la fruibilità della città di tutte le persone.  



domenica 17 febbraio 2013

MULTINE: RISPOSTA EVASIVA E CONTRADDITORIA

Dunque le multine non sono sanzioni ma solo "pratiche per semplificare la riscossione". Questa è la laconica risposta alla legittima domanda che SEL di Falconara aveva posto all'amministrazione comunale, risposta pervenuta peraltro dalla "municipale".
Il termine "sanzione" però non è un'espressione di SEL, ma la trascrizione letterale tratta dalle osservazioni del comandante della polizia municipale, che così scrive: "si nutrono forti perplessità riguardo la possibilità da parte degli ausiliari del traffico di poter applicare <sanzioni agevolate...>".
La "municipale" liquida in 4 parole, ma non dipana i dubbi, derubricando la multina (così la chiama l'amministrazione comunale) in una pratica per semplificare la riscossione.
In realtà quei 5 euro sono il prezzo che gli automobilisti pagano in caso di superamento dei tempi di sosta nei parcheggi a pagamento.
Per dirla più chiaramente significa che chi sosta oltre il tempo consentito invece di pagare una multa per divieto di sosta ottiene una specie di condono.

Ci sono due fatti negativi: il primo quello più importante è che con questa pratica il Comune subisce un danno erariale in quanto viene a mancare una entrata economica. L'importo della multina infatti va direttamente nelle casse della società che gestisce il controllo dei parcheggi a pagamento e non nelle casse comunali. La multina quindi diventa una specie di risarcimento alla società. Questa pratica, è bene che si sappia non è prevista dal codice della strada.
Il secondo, non meno grave, è che questa "pratica" diseduca i cittadini al rispetto delle regole.

La risposta della "municipale" (sarebbe stato meglio che a rispondere fosse stato l'assessore competente o almeno il comandante della municipale), si limita ad affermare che il problema è stato "decontestualizzato", ma contraddice la sfilza di osservazioni (tutte negative) del comandante dei Vigili, scritte nero su bianco sulla determina dirigenziale del 28 dicembre scorso.
 
Come è possibile decontestualizzare la sentenza della Corte dei Conti n. 888 del 19/09/012, o la nota del ministero dei trasporti n. 74779 del 30/07/07, o della Suprema Corte di Cassazione 12834 23 febbraio 31 maggio 2007? Tutti documenti citati con le osservazioni nella determina. 
Una "decontestualizzazione"che dovrebbe essere ufficializzata almeno con un atto pubblico.
 
Circolo SEL Falconara

giovedì 14 febbraio 2013

LE MULTINE SONO ILLEGITTIME?



Il progetto del mega parcheggio della stazione, un assurdo corpo estraneo per la città, e l'abbinata aggiudicazione della gestione dei parcheggi a pagamento, hanno parecchi punti grigi che meritano di essere chiariti. 
 
A proposito di gestione dei parcheggi a pagamento di Falconara, credo che si debba approfondire la validità delle sanzioni ridotte degli ausiliari della sosta di Falconara visto che perfino la polizia municipale ne ha ribadito l'impossibilità.
Basta leggere le osservazioni sul "disciplinare di gestione" e "bozza di convenzione" del comandante della polizia municipale di Falconara Stefano Martelli a proposito delle sanzioni ridotte (multine).
 
Trascrizione dal documento ufficiale:
"si ribadisce, riguardo la possibilità da parte degli ausiliari della sosta di poter elevare sanzioni agevolate nei confronti degli utenti della strada che parcheggiano irregolarmente sul suolo pubblico che la più recente giurisprudenza ha negato tale possibilità avendo stimato perfino un danno economico in capo all'amministrazione locale in relazione alla quota di sanzione amministrativa non introitata".
 
Protocollo 52000 del 28/12/2012
Determina dirigenziale aggiudicazione parcheggio 1534 del 28 12 2012
 
Mi chiedo come l'amministrazione comunale abbia potuto autorizzare la gestione della sosta con una osservazione così autorevole e altrettanto critica.

martedì 12 febbraio 2013

COMUNICATO DELLE FORZE DEL CENTRO SINISTRA SUL MEGA PARCHEGGIO


IL CENTRO-SINISTRA COMPATTO CONTRO IL MEGA PARCHEGGIO
Prendiamo atto che l’amministrazione comunale non è stata capace o non ha voluto presentarsi alla cittadinanza in maniera diretta per esporre il contestato progetto del mega parcheggio della stazione ferroviaria, preferendo lasciare l’incombenza ad una lista civica che si presenterà alle prossime elezioni comunali in appoggio al sindaco uscente, cercando sfacciatamente di utilizzare la questione a fini elettorali.
Operazione che si è però rivoltata contro considerando che la quasi totalità degli interventi e delle persone presenti hanno manifestato una netta contrarietà al progetto.
La presenza del sindaco Brandoni, del vice sindaco Rossi, dell’assessore Astolfi e del capogruppo del PDL Giacanella, oltre alla presenza di alcuni dirigenti e dipendenti degli uffici tecnici comunali (non sappiamo a che titolo), non ha chiarito i numerosi dubbi e i lati oscuri di questo progetto a cui è stata collegata la gestione dell’intero sistema di parcheggi a pagamento di tutta la città, compresi i permessi dei residenti.
Salta all’occhio la totale mancanza di uno studio di fattibilità in termini di impatto ambientale, delle conseguenze sul traffico e della sostenibilità economica dell’opera che, visto il rilevante costo e la durata di 25 anni di gestione privata, richiederebbe un accurato e serio studio. Purtroppo dopo l’assemblea pubblica di venerdì i dubbi non solo non si sono chiariti ma aggravati. Dubbi che a questo punto ci riserviamo di valutare e chiarire attraverso gli studi Legali.
Esprimiamo forte preoccupazione per la sospetta accelerazione della firma del contratto definitivo e la conseguente realizzazione dell’opera, nonostante lo scarso approfondimento e conoscenza dimostrati dagli amministratori, sindaco in testa, e soprattutto per la chiara contrarietà di una consistente parte della comunità falconarese.
Le forze di centro-sinistra della città (PD, SEL, PRI, PSI, IDV, PRC, PDCI, Verdi) ribadiscono la totale contrarietà al progetto del mega parcheggio così come concepito, giudicandolo lontano dalle reali necessità della città, antieconomico e fortemente impattante dal punto di vista urbanistico e ambientale. Chiediamo con forza al sindaco e a questa amministrazione comunale di non sottoscrivere alcun contratto definitivo con la società vincitrice del bando, in quanto non è plausibile alcun procedimento d’urgenza. Mettiamo quindi in discussione l’effettivo pubblico interesse del progetto alla luce anche della grave crisi economica.
Auspichiamo altresì che tutte le forze politiche, movimenti, associazioni, e cittadini si uniscano per contrastare con forza e determinazione questo anomalo progetto per evitare un altro grave e inutile consumo di territorio sacrificato alla mera speculazione.

Falconara Marittima, 11 febbraio 2012
Centro Sinistra Falconara

domenica 10 febbraio 2013

IL CAMBIAMENTO E' PARTECIPAZIONE

L'affanno con cui l'ammistrazione comunale sta cercando di rimediare alle ultime figuracce evidenzia la sua approssimazione nell'affrontare le questioni e sottolinea una grossa dose di arroganza e supponenza nel pensare di avere la verità in tasca.
Sono ormai un paio di volte in pochi giorni che in assemblee pubbliche il sindaco risponde a legittime domande dei cittadini che chiedono solo un pò di trasparenza con il dispotico atteggiamento di chi crede di essere il padrone delle ferriere.
 
La frase: "non sono tenuto a fornire informazioni e documentazioni" non dovrebbe mai uscire di bocca ad un amministratore che al contrario ha l'obbligo morale e civile di essere trasparente nelle azioni e nel comportamento. 
 
La questione del mega parcheggio ha messo a nudo questa brutta caratteristica del sindaco, che aggiunta al borioso contegno di assessori e consiglieri comunali descrive perfettamente un modus operandi assolutamente inadeguato alle responsabilità.
 
Informazioni frammentarie, alcune sbagliate, tentativi di fuorviare la discussione, accuse gratuite a chi osa  criticare, il tentativo di far scadere la discussione con il dileggio e con patetiche battutine, sono le armi (spuntate) di chi non ha argomenti seri da contrapporre alle critiche. Soprattutto sono le armi di chi non sa come affrontare le problematiche della città.  
 
Falconara ha bisogno di cambiare pagina. Falconara non ha bisogno di una amministrazione che accontenta il singolo cittadino con piccoli "favori". Falconara ha bisogno di una amministrazione che sia capace di osservare la città, di valutare i bisogni e di progettare in un ottica di lungo respiro per l'interesse pubblico e non per favorire le richieste di singoli imprenditori. 
 
Falconara ha bisogno della partecipazione dei suoi cittadini, i qualli hanno il dovere di essere informati con chiarezza e trasparenza.
 
Di questo ha bisogno Falconara. Diamoci da fare perchè tutto ciò si realizzi. Io ci metto il mio impegno ma il risultato lo si ottiene solo con la volontà e l'impegno dei cittadini.     

giovedì 7 febbraio 2013

ACQUA: LISCIA GASSATA O PUBBLICA?

Questo è un comunicato stampa di SEL Falconara sulla realizzazione di fontanelle di acqua refrigerata a pagamento. 

L'assemblea pubblica organizzata il 6 febbraio a Falconara dall'amministrazione comunale per illustrare la realizzazione di due punti di distribuzione di acqua naturale e gassata, esige una doverosa precisazione alla cittadinanza.

L'assemblea, alla presenza purtroppo solo di alcune unità di cittadini, ha svelato grazie ad alcune domande dei presenti, parecchie criticità e inesattezze riguardo la comunicazione divulgata dall'amministrazione comunale sull'opera e i suoi costi.

Claudio Paolinelli di SEL Falconara ha infatti posto alcune domande al sindaco Brandoni. riguardo i costi a carico del Comune, il metodo di selezione della società di gestione.

Il sindaco Brandoni ha affermato di aver ricevuto alcune proposte e vari preventivi di spesa da più aziende, che ha deciso però di avvalersi della società "acquanet" e che non è tenuto a rendere pubbliche le altre proposte.

Secondo Brandoni il costo sostenuto dal Comune è di circa 5000 euro in totale, comprensivo di allaccio dell'acqua e per la realizzazione di 2 piattaforme di cemento su cui si posizioneranno le casette prefabbricate che verranno alloggiate in due parcheggi della città.

In realtà i cittadini devono sapere che oltre a questo costo una tantum, sempre a carico del Comune si deve aggiungere il costo della bolletta dell'acqua e della energia elettrica.

Il sindaco non è stato in grado di quantificare il costo delle utenze che però alla fine è stato stabilito in maniera molto approssimativa in circa 4000 euro l'anno.

Quindi vogliamo informare i cittadini che, nonostante la propaganda fatta in questi ultimi giorni per promuovere il progetto e nonostante la delibera di Giunta, l'operazione non è affatto a costo zero in quanto chi vorrà avvvalersi del servizio dovrà acquistare una card dal costo di 5 euro e dovrà pagare una tariffa di 36 euro da saldare annualmente e in anticipo. Il costo al litro è di euro 0,003 contro euro 0,001 della stessa acqua che però sgorga dal rubinetto di casa. IL TRIPLO DEL COSTO!

Non va sottovalutato inoltre il costo a carico del Comune e quindi di tutti i cittadini: ai 5.000 euro di costo di installazione occorre aggiungere ulteriori 60.000 euro (4.000 all'anno) considerando che il sindaco intende sottoscrivere un contratto con la società "Acquanet" per la durata di 15 anni.

Una cifra che siamo sicuri potrebbe essere spesa in maniera più consona in questo momento di crisi.

A tutto questo vogliamo aggiungere anche una valutazione negativa sulle modalità d'uso delle fontanelle. Infatti potranno usurfruire del servizio solo i possessori della card (solo per residenti) in regola con il pagamento anticipato dell'intero costo del consumo annuo.

Per tutti gli altri sarà negato bere anche solo un bicchiere d'acqua.

Insomma pensiamo che al di là dello slogan e della propaganda del sindaco Brandoni questa operazione non abbia niente a che vedere con i princìpi generali che sanciscono l'acqua come un Bene Comune e il suo accesso gratuito un diritto universale. Princìpi già calpestati da questa amministrazione con la chiusura delle fontanelle delle piazze per evitarne l'utilizzo agli immigrati l'estate scorsa. Azione sgradevole e ignobile che il sindaco ha preannunciato di rifare... se sarà rieletto.

Circolo Sel Falconara

lunedì 4 febbraio 2013

STOP AL CONTRATTO PER IL MEGA PARCHEGGIO

L'argomento del momento a Falconara è quello del mega parcheggio della stazione ferroviaria.
E' un bene che se ne parli perchè l'amministrazione comunale ha cercato di non diffondere la notizia e di lasciare sotto traccia una decisione che invece è bene approfondire con estrema attenzione. E' un diritto dei cittadini essere informati, è un dovere dell'amministrazione agire nella massima trasparenza e con la massima informazione.
 
Di questo progetto l'amministrazione ne discute almeno dal giugno 2012, secondo gli atti ufficiali. Un progetto che costerà alla comunità in termini di denaro pubblico ed anche in termini di qualità della vita. 
C'è un difetto di fondo in questa vicenda, un difetto che se non decidiamo di eliminare tornerà a fare danni anche in altre occasioni riguardanti l'urbanistica.
Il difetto è che troppo spesso le amministrazioni comunali non programmano, non pianificano, ma si affidano per le opere a progetti e proposte di aziende esterne, siano esse nuove abitazioni o strade, o per l'appunto parcheggi. 
Insomma non è il Comune che individua una necessità e ne studia una progettazione, ma si limita ad avvalorare le richieste di costruttori e speculatori, spesso con progetti mal pensati o meglio pensati solo a portare profitto e non a soddisfare un bisogno della comunità.
In questo l'attuale amministrazione ha dimostrato di essere assolutamente incapace di progettare e pianificare alcunchè. In ogni campo.
 
Si può dire genericamente che Falconara ha bisogno di parcheggi, è vero ma questo non significa che costruire un mostro di 15 metri di altezza in pieno centro cittadino sia la soluzione che risolve il problema.
Dunque è necessario voltare pagina e dimenticare queste pratiche di cattiva politica. Occorre governare il territorio, conoscerlo per capirne le esigenze, i pregi e le criticità e per trovare soluzioni.
 
Questa operazione invece ha tutta l'aria di una operazione semi-segreta fatta in fretta e furia a ridosso del fine del mandato dell'attuale amministrazione comunale.
 
Ora visto che gli accordi stretti fin qui lo permettono, l'unica cosa seria che può fare questa amministrazione è quella di non sottoscrivere alcun ulteriore documento. Lasciando quindi la decisione a chi amministrerà la città tra qualche mese. 
Intanto il sindaco metta a conoscenza dei cittadini lo stato dell'arte, ne faccia pure un argomento elettorale e provi a sostenere che quel blocco di cemento sulla strada più trafficata di Falconara a due passi dal centro è una buona idea. 
 
Spero che i cittadini non si facciano abbindolare facilmente, che aprano bene gli occhi.
Ci vuole un cambiamento nei comportamenti. Un cambiamento per la città.