lunedì 25 febbraio 2013

CASTELFERRETTI VITTIMA SACRIFICALE

Si parla sempre più spesso di consumo di territorio, soprattutto nelle vicinanze delle elezioni. Ma mentre se ne discute, in Italia si consumano giornalmente più di cento ettari di terreno al giorno, in una realtà, quella italiana, in cui gran parte delle zone sono caratterizzate dal dissesto idrogeologico, e dal rischio esondazioni

Il nostro territorio naturalmente non è escluso da questa tendenza, anzi ne è particolarmente colpito. Castelferretti ne è un esempio. Una zona spesso colpita dalle alluvioni e nonostante ciò è prevista nella sua area una pesante urbanizzazione. A partire dalla Quadrilatero, il fallimentare progetto che occuperà 481.600 mq di terreno per infrastrutture di cui ancora oggi non ne conosciamo appieno l'uso e la forma. Ma non basta perchè da qualche settimana all'uscita del casello autostradale Ancona Nord, sono iniziati dei lavori per la realizzazione di un polo commerciale/direzionale di circa 16.000 mq. I lavori e le autorizzazioni competono al vicino Comune di Chiaravalle ma di fatto si trovano sul terreno di Falconara e visto l'impatto e le conseguenze in ordine di traffico e di impatto ambientale, la popolazione dovrebbe almeno essere informata su quanto sta per avvenire.

Il sindaco Brandoni, alcune settimane fa, dichiarò di non conoscere il progetto. Fatto grave che il sindaco che è anche assessore all'urbanistica sia all'oscuro di tutto. Altrettanto grave che la città non abbia ricevuto alcuna informazione a riguardo, anche perchè la realizzazione di quell'opera avrà risvolti importanti (non positivi) in ordine di viabilità, inquinamento e economia del commercio locale.

Provo a fare chiarezza e ad informare per quel che ho potuto conoscere di quella realizzazione.

Il comune di Chiaravalle ha autorizzato il 3 luglio 2012 i lavori nell'area antistante l'uscita del casello Ancona Nord per uso commerciale direzionale di circa 16.000 mq. Al momento il progetto prevede la realizzazione di un Hotel con circa 90 camere e di alcuni (4/5) capannoni commerciali di superficie di circa 2.200 mq ognuno. Il progetto potrebbe subire delle variazioni se la società che iniziato i lavori presenterà varianti o ulteriori progetti, naturalmente ogni cambiamento dovrà essere approvato dal consiglio comunale.

In realtà per quell'area, alcuni anni fa (circa 5) un'altra società presentò un progetto per la realizzazione di un centro commerciale, che il Comune di Chiaravalle rigettò. Ora questa nuova proposta sembra aver superato l'ostacolo.

La realizzazione dell'Hotel in quella zona suscita molti dubbi, perchè come detto prima, un altro Hotel di lusso è previsto a pochi metri e che ce n'è un altro ancora in costruzione all'aeroporto che è sempre vicinissimo. Insomma è un progetto che, in un'area a rischio esondazioni e già intasata dal traffico, sembrerebbe proprio un ennesimo sfregio al territorio e una mancanza di rispetto per i cittadini che come al solito restano all'oscuro di tutto.

Ai problemi ambientali e logistici, vanno aggiunti i danni all'economia locale, con i negozi della città che subiscono pesantemente gli effetti della crisi, i quali lamentano fatturati ai minimi storici. Un problema che dovrebbe essere affrontato dalle associazioni di categoria. Non basta chiedere più parcheggi per salvare il commercio della città; prima occorre fare in modo che progetti di questo tipo vengano banditi.

Lancio un grido d'allarme e spero che i cittadini riescano a sentirlo e a non scambiarlo per opportunismo politico. In questa città, come in tante altre manca la capacità di guardare le cose in un ambito ampio, manca la pianificazione, fin tanto che i progetti li fanno i privati, le città  saranno sempre più occupate di inutile cemento.      

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