giovedì 21 febbraio 2013

LIBERARE LA CITTA' DALLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Stamattina mentre imbucavo i volantoni elettorali di SEL nelle cassette dalla posta, mi sono trovato davanti questa rampa di scale per arrivare ad un portone.
 
Devo dire che ero un pò stanco e quella vista non mi ha fatto piacere anche se alla fine ho comunque brillantemente affrontato quella fatica. Ma subito dopo ho cercato di immaginare però come reagiscono le persone con difficoltà in certe occasioni, le persone con disabilità motoria o anche semplicemente persone anziane quando si trovano davanti ad un ostacolo di questo tipo, praticamente insormontabile.
 
Quella gradinata è solo uno degli impedimenti che influiscono negativamente sulla qualità della vita delle persone. Penso allo stato pietoso dei marciapiedi i quali spesso non hanno continuità e improvvisamente si interrompono o sono occupati da mille ostacoli. Penso alla condizione delle strade, ai muretti, alle auto parcheggiate che ostruiscono i passaggi alle carrozzine. 
 
Credo che cambiare la città significhi anche abbattere le barriere architettoniche; è una operazione di civiltà. Occorre mettere in piedi un progetto di riqualificazione urbana, verificare se esistono contributi per le opere pubbliche in tal senso, un progetto che abbia come obiettivo la fruibilità della città di tutte le persone.  



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